«Essere Financial Advisor da sempre è stato il mio credo. Condividere con il mio Cliente, la mia disponibilità, la sicurezza, la trasparenza, la solidità e la serietà. Questo si ottiene solo se la cultura finanziaria viene condivisa e vissuta con il mio Cliente. Aiutami ad aiutarti.»

lunedì 5 agosto 2013

Blog sulla finanza

Ringrazio tutti i visitatori del blog.
Ero in treno rientrando da una bella giornata di lavoro e sono andato a vedere le statistiche. Molti articoli hanno sfondato le 100 visite e addirittura i 200.
Quello più visto è : "il nuovo bollo o mini patrimoniale" con 253 visitatori, ma ho potuto vedere che l'obiettivo prefissato è condiviso. Infatti, negli articoli dove si parla di diversificazione, MIFID e cosa fare, sono quelli più letti. Non parlerò mai di prodotti.
Ho sempre voluto parlare di quello che un "promotore" e un "investitore" devono fare insieme, per rendere e raggiungere i risultati insieme.
Anche il promotore ogni tanto può perdere le basi di questo lavoro, ma l'importante e che abbia l'utilità  di rimboccarsi le maniche e ripartire. 
Due situazioni opposte ma entrambi fondamentali:
- Stare vicino ai Clienti nei momenti neri, e in questi anni ne abbiamo avuti tanti, e purtroppo c'è ne 
   saranno.
- L'uforia dei risultati...il sorriso del cliente che guadagna a due cifre...e il suo investimento rimane lì.

Spero di riuscire sempre ad interessarvi, magari rispondendo a qualche richiesta fatta i dai  Clienti e i loro amici, su argomenti che mi sono stati chiesti nei salotti finanziari o alle domande fatte sul blog in forma anonima.
Oggi ringrazio i 3.632 visitatori del Blog e auguro a tutti "buone vacanze"


Rischio bolla sui record di Wall Street

La Borsa di Wall Street sembra inarrestabile. Venerdì ha aggiornato per l'ennesima volta il suo record storico, spingendo l'indice S&P 500 sopra la vetta dei 1.700 punti. Non era mai accaduto. Dai minimi toccati dopo il crack di Lehman Brothers, il 9 marzo 2009, ha guadagnato il 167,5%, surclassando il +10% registrato dal Pil Usa nello stesso arco di tempo. Rispetto alla performance media...

Pensare di ridurre i pesi potrebbe essere interessante, chiaramente potrà determinare delle riduzioni di guadagno se i mercati dovessero continuare a salire o se i mercati dovessero  ritracciare, sarebbe "salvare" i guadagni ottenuti.
Ognuno deve guardare i suo profilo di rischio e fare le giuste valutazioni.

giovedì 1 agosto 2013

Arriva il nuovo redditometro

Tolleranza del 20% rispetto al dichiarato, queste sono solo mie considerazioni, ma sistemi del genere 
servono "solo" a chi evade. Perché ? L'evasore ora sa le spese che non deve far emergere o che deve 
contenere grazie al 20%. Come ho detto sono solo mie considerazioni , ma sistemi del genere servono 
solo a creare contenzioso e repressione fiscale e non ad educare il contribuente.

Previsto un doppio contraddittorio con il contribuente e l’uso di spese e dati certi senza tener conto delle medie Istat. Ecco come funziona.

Arriva il nuovo redditometro: fari puntati sugli scostamenti significativi tra reddito dichiarato e capacità di spesa manifestata, ma solo se il gap è di almeno il 20 per cento. Nella selezione dei contribuenti a maggior rischio di evasione, l’Amministrazione finanziaria prenderà in considerazione solo spese e dati certi (presenti in Anagrafe tributaria o nella dichiarazione dei redditi) e non terrà conto delle spese medie Istat, che, pertanto, non verranno prese in considerazione nel calcolo dello scostamento tra reddito dichiarato e reddito ricostruito.  

 

L’Agenzia delle Entrate ha diffuso la circolare con le istruzioni operative del nuovo accertamento sintetico. Il nuovo metodo di ricostruzione del reddito si applica agli accertamenti relativi ai redditi dichiarati a partire dal 2009, mentre per quelli precedenti valgono le vecchie regole. Nella circolare, inoltre, le Entrate evidenziano come il nuovo redditometro non applica coefficienti alle singole voci, ma la spesa vale per il suo ammontare. 

POSIZIONI A RISCHIO Saranno selezionate le posizioni di quei contribuenti per i quali è emerso un significativo scostamento tra reddito dichiarato e spese sostenute rientranti tra le «spese certe» (presenti nell’Anagrafe tributaria o indicate dal contribuente stesso in dichiarazione dei redditi) e le «spese per elementi certi» (le spese per mantenere i beni presenti in Anagrafe, quali l’abitazione o i mezzi di trasporto). Ciò permette di incentrare il contraddittorio su dati certi e situazioni di fatto oggettivamente riscontrabili, con l’obiettivo di ridurre al minimo l’incidenza delle presunzioni.  

 

COME FUNZIONA Nella fase istruttoria, il nuovo redditometro mette a confronto la spesa complessiva ed effettiva del contribuente con il reddito dichiarato. Per fare ciò, prende in considerazione: le spese certe sostenute direttamente dal contribuente o dal familiare fiscalmente a carico risultanti dall’Anagrafe tributaria o indicate dal contribuente stesso in dichiarazione dei redditi; le spese per elementi certi, ottenute applicando la valorizzazione ai dati certi (le spese per mantenere i beni presenti in Anagrafe: abitazione, mezzi di trasporto, ecc); la quota relativa agli incrementi patrimoniali; la quota del risparmio formatasi nell’anno. 

Solo nel caso in cui il contribuente non fornisca le necessarie indicazioni in relazione alle spese sopra elencate, l’ufficio prenderà in considerazione anche le spese correnti, quantificabili in base alla media Istat, che concorreranno alla determinazione sintetica del reddito. 

 

DOPPIO CONTRADDITTORIO Il nuovo metodo accertativo «raddoppia» i momenti di confronto con il cittadino. Fin dal primo incontro con l’Amministrazione, infatti, il contribuente può fornire chiarimenti sugli elementi di spesa individuati e sul proprio reddito. Può provare, cioè, che le spese sostenute nell’anno sono state finanziate con redditi esenti o soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta oppure con redditi legalmente esclusi dalla formazione della base imponibile. Inoltre, può fornire elementi per la rettifica dei dati e per l’integrazione delle informazioni presenti nell’Anagrafe tributaria, dimostrare con prove dirette che le spese certe attribuite hanno un diverso ammontare o che sono state sostenute da terzi. Se le sue indicazioni sono esaustive, l’attività di controllo si chiude già in questa prima fase. In caso contrario, il contribuente riceve un nuovo invito al contraddittorio, con la quantificazione del maggior reddito accertabile e delle maggiori imposte e la proposta di adesione ai contenuti dell’invito. Solo se Amministrazione e contribuente non riescono a trovare l’accordo, l’ufficio emette l’avviso di accertamento.  

 

LE PROVE In sintesi sono indicate le linee guida sul tipo di prova che il contribuente può fornire, graduata in relazione alla tipologia di spesa. - Situazioni e fatti certi: il contribuente può fornire le prove certe e dirette che le spese certe sono state finanziate, ad esempio, con redditi esenti o soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta. · 

- Concreta disponibilità di un bene di cui l’Amministrazione possiede tutte le informazioni relative alle specifiche caratteristiche tecniche (ampiezza, categoria catastale, potenza, dimensioni, ecc.) a cui sono direttamente riconducibili le spese di mantenimento. Per questa tipologia di spesa, il contribuente, oltre a dimostrare l’eventuale inesattezza delle informazioni contenute nell’invito, potrà dare evidenza di fatti, situazioni e circostanze, da cui si possa riscontrare l’inesattezza relativa alla ricostruzione della spesa, o la diversa imputazione della stessa (ad esempio, nel caso di spese di utilizzo e manutenzione per un’automobile di proprietà, può provare il sequestro temporaneo del mezzo di trasporto). Infine, per quanto riguarda le spese medie Istat, che assumono rilevanza solo se il contribuente non fornisce chiarimenti in relazione alle prime due tipologie di spesa, l’Amministrazione terrà in considerazione anche le argomentazioni logiche sostenute dal contribuente.