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venerdì 29 novembre 2013

I medici... la gestione ENPAM di base e un primo approfondimento categoriale

Riprendiamo il nostro percorso all’interno della professione medica, analizzata dal punto di vista previdenziale, partendo dalla porzione più importante, non foss’altro per via del fatto che è in una sua parte obbligatoria per tutti i medici. Come già specificato in precedenza l’attività di libera professione riconducibile all’ordine dei medici e odontoiatri è gestita da un unico Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza dei Medici (ENPAM). Presso l’ENPAM esistono 5 tipologie di gestione per le varie categorie professionali. La gestione comune a tutti quanti gli iscritti all’ordine è il Fondo Generale, che fa riferimento specifico alla quota A di contribuzione obbligatoria per tutti e conserva una modalità di gestione a ripartizione.

Di questa ci occuperemo, come ci occuperemo anche delle eventuali attività specifiche di libera professione destinate a tutti i medici e gli odontoiatri che prestano la loro attività in regime di libera professione pura, eventualmente anche intra e extra moenia. Questa seconda quota, denominata quota B, si aggiunge in alcuni casi come specificato alla precedente quota A.

Ma vediamo ora in dettaglio requisiti e misura della pensione per le due quote descritte, il quando e quanto della pensione ENPAM di base.

Per quanto riguarda il fondo generale medici, le principali novità targate 2013 sono riassumibili in:

 Requisito di vecchiaia: innalzamento del requisito di vecchiaia ordinario dagli attuali 65 anni fino a 68 anni (a regime dal 2018)

 Pensione anticipata (opzione di pensionamento prevista solo per la quota B del fondo generale). Resta possibile andare in pensione anticipata per la quota B di pensione, ma viene introdotta l’elevazione dell’età minima che aumenterà fino a 62 anni (dal 2018). Chi sceglierà il pensionamento anticipato avrà una riduzione rispetto alla pensione ordinaria perché percepirà l’assegno per un numero maggiore di anni

 Contributi: previsto per le gestioni che rimangono al contributivo indiretto un aumento dei contributi a

partire dal 2015

 Introduzione del metodo di calcolo contributivo (pro rata): la Quota A passa al metodo di calcolo contributivo definito dalla legge 335/95. Applicato a chi ha iniziato a contribuire dal 01/01/2013 in poi.

Come si può rilevare salienti e importanti sono le novità impresse alla categoria dal recente intervento normativo. Novità che non fanno altro che inasprire i requisiti e intervenire sulla misura, ovviamente abbassando le prestazioni in maniera più o meno considerevole, in funzione dei singoli casi.

Ma ora vediamo le caratteristiche e il calcolo della pensione base per i medici, la cosiddetta Quota A.

La contribuzione per i Medici del Fondo Generale

Gli importi contributivi della porzione obbligatoria, distinti in base alle fasce di età, per tutti i medici iscritti all’albo sono i seguenti:

 E. 201,34 annui fino a 30 anni di età

 E. 390,82 dai 30 fino ai 35 anni di età

 E. 733,41 dai 35 fino ai 40 anni di età, oppure chi, essendo

iscritto ad INPDAP o fondi speciali, è ammesso alla contribuzione ridotta

 E. 1.354,46 oltre 40 anni di età.

Occorre rilevare inoltre che il contributo in quota fissa è riducibile a 1/4 per età inferiore a 30 anni, oppure a 1/2 dai 30 ai 35 anni. Ai fini della misura il reddito minimo per queste annualità è ridotto in proporzione.

Ribadiamo che il contributo minimo è sempre dovuto da tutti i medici iscritti all‘ordine a prescindere dal reddito effettivo e dalla attività svolta.


Fonte: Epheso

Pensione di vecchiaia - requisiti di accesso – il quando

 65 anni e 6 mesi di età

 5 anni di contribuzione e iscrizione in caso di costanza di iscrizione e contribuzione al fondo. Per il requisito anagrafico è previsto un incremento graduale fino al raggiungimento dei 68 anni a regime nel 2018, come descritto nella tabella seguente:

Eta` anagrafica In vigore fino al

65 anni e 6 mesi 31/12/2013

66 anni 31/12/2014

66 anni e 6 mesi 31/12/2015

67 anni 31/12/2016

67 anni e 6 mesi 31/12/2017

68 anni da 01/01/2018 a regime

Nota: E’ possibile rinviare il pensionamento sino al raggiungimento del 70° anno di età, ove l‘iscritto si

avvalga della facoltà di proseguire nella contribuzione alla “Quota A“ del Fondo.

Oppure

 65 anni di età

 20 anni di contribuzione accreditata.

Opzione di ricalcolo contributivo in relazione all‘intera anzianità contributiva maturata. (Per la Quota A continua a non essere prevista la pensione anticipata. Tuttavia, è stata mantenuta la possibilità di

andare in pensione a 65 anni per chi sceglierà il contributivo (legge 335/95) su tutta l’anzianità maturata.)

Misura per il calcolo della pensione di vecchiaia sistema retributivo misto (pro rata) – il quanto

Occorre rilevare che per i contributi dovuti dal 1° gennaio 2013 riferiti alla quota A, è stato introdotto il

sistema contributivo, mentre per contributi dovuti fino al 31.12.2012 rimangono valide le modalità di determinazione previgenti, e quindi il sistema di calcolo retributivo.

Ciò significa che la pensione è d’ora in poi calcolata con il sistema misto, o pro rata che dir si voglia, sino ad un momento in cui, per gli iscritti post 2012, sarà in vigore la pensione di base calcolata con il solo sistema di calcolo contributivo (seconda parte della formula qui riportata).

Ma vediamo in dettaglio la prestazione e la relativa formula di calcolo:

P= Rp1 * (Ac97 * q1 + (Ac06 - Ac97) * q2 + (Ac12 - Ac06) * q3) + Mc * Ke

Rp1 – retribuzione pensionabile, ricostruita da tutti i contributi minimi effettivamente versati ante 2013 divisi per 0,125, e rivalutati al 75% del tasso d’inflazione ISTAT

Ac97 - anni di contribuzione maturati sino al 31/12/1997

Ac06 - anni di contribuzione maturati sino al 31/07/2006

Ac12 - anni di contribuzione maturati sino al 31/12/2012

q1 - rendimento annuo = 1,10%

q2 - rendimento annuo = 1,75%

q3 - rendimento annuo = 1,50%

Per tenere conto delle annualità successive al 2013 fino alla decorrenza della pensione, l’importo della quota retributiva viene rivalutata al 75% dell’indice ISTAT per gli ultra 50enni e al 100% dello stesso per i restanti.

Mc - montante contributivo maturato a partire dal 01/01/2013, calcolato accreditando i contributi effettivamente versati e rivalutati fino all’anno antecedente il pensionamento al tasso di medio di crescita del PIL registrato nel quinquennio antecedente

ke - coefficiente relativo all‘età vigente nell’assicurazione obbligatoria INPS (si faccia riferimento a quelli riportati sul sito dell’ente previdenziale pubblico di riferimento per avere l’ordine di grandezza relativo)


Scopriamo ora come si sviluppa la pensione della eventuale quota B di pensione, quella destinata a chi svolge la libera professione pura.


La contribuzione per i Medici del Fondo Generale


In aggiunta alla quota A ecco i contributi previsti per chi svolge la libera professione. Sono imponibili presso la Quota B i redditi, i compensi di lavoro autonomo svolto in forma individuale e associata, oppure derivanti dallo svolgimento dell‘attività intramoenia e delle attività libero professionali ad essa equiparate, gli utili da opere dell‘ingegno, di brevetti industriali, o per incarichi di amministratore di società o enti di finalità medica, ecc.

Non costituiscono imponibile i redditi già soggetti a contribuzione obbligatoria presso i Fondi Speciali gestitiPensione di vecchiaia - requisiti di accesso – il quando

 65 anni e 6 mesi di età

 5 anni di contribuzione e iscrizione in caso di costanza

di iscrizione e contribuzione al fondo.

Per il requisito anagrafico è previsto un incremento graduale fino al raggiungimento dei 68 anni a regime nel 2018, come descritto nella tabella seguente:

Eta` anagrafica In vigore fino al

65 anni e 6 mesi 31/12/2013

66 anni 31/12/2014

66 anni e 6 mesi 31/12/2015

67 anni 31/12/2016

67 anni e 6 mesi 31/12/2017

68 anni da 01/01/2018 a regime

Nota: E’ possibile rinviare il pensionamento sino al raggiungimento del 70° anno di età, ove l‘iscritto si

avvalga della facoltà di proseguire nella contribuzione alla “Quota A“ del Fondo.

Oppure

 65 anni di età

 20 anni di contribuzione accreditata.

Opzione di ricalcolo contributivo in relazione all‘intera anzianità contributiva maturata.

(Per la Quota A continua a non essere prevista la pensione anticipata. Tuttavia, è stata mantenuta la possibilità di andare in pensione a 65 anni per chi sceglierà il contributivo (legge 335/95) su tutta l’anzianità maturata.)

Misura per il calcolo della pensione di vecchiaia sistema retributivo misto (pro rata) – il quanto Occorre rilevare che per i contributi dovuti dal 1° gennaio 2013 riferiti alla quota A, è stato introdotto il sistema contributivo, mentre per contributi dovuti fino al 31.12.2012 rimangono valide le modalità di determinazione previgenti, e quindi il sistema di calcolo retributivo.

Ciò significa che la pensione è d’ora in poi calcolata con il sistema misto, o pro rata che dir si voglia, sino ad un momento in cui, per gli iscritti post 2012, sarà in vigore la pensione di base calcolata con il solo sistema di calcolo contributivo (seconda parte della formula qui riportata).

Ma vediamo in dettaglio la prestazione e la relativa formula di calcolo:

P= Rp1 * (Ac97 * q1 + (Ac06 - Ac97) * q2 + (Ac12 - Ac06) * q3) + Mc * Ke

Rp1 – retribuzione pensionabile, ricostruita da tutti i contributi minimi effettivamente versati ante 2013 divisi per 0,125, e rivalutati al 75% del tasso d’inflazione ISTAT

Ac97 - anni di contribuzione maturati sino al 31/12/1997

Ac06 - anni di contribuzione maturati sino al 31/07/2006

Ac12 - anni di contribuzione maturati sino al 31/12/2012

q1 - rendimento annuo = 1,10%

q2 - rendimento annuo = 1,75%

q3 - rendimento annuo = 1,50%

Per tenere conto delle annualità successive al 2013 fino alla decorrenza della pensione, l’importo della quota retributiva viene rivalutata al 75% dell’indice ISTAT per gli ultra 50enni e al 100% dello stesso per i restanti.

Mc - montante contributivo maturato a partire dal 01/01/2013, calcolato accreditando i contributi effettivamente versati e rivalutati fino all’anno antecedente il pensionamento al tasso di medio di crescita del PIL registrato nel quinquennio antecedente

ke - coefficiente relativo all‘età vigente nell’assicurazione obbligatoria INPS (si faccia riferimento a quelli riportati sul sito dell’ente previdenziale pubblico di riferimento per avere l’ordine di grandezza relativo)


Scopriamo ora come si sviluppa la pensione della eventuale quota B di pensione, quella destinata a chi svolge la libera professione pura.


La contribuzione per i Medici del Fondo Generale

In aggiunta alla quota A ecco i contributi previsti per chi svolge la libera professione. Sono imponibili presso la Quota B i redditi, i compensi di lavoro autonomo svolto in forma individuale e associata, oppure derivanti dallo svolgimento dell‘attività intramoenia e delle attività libero professionali ad essa equiparate, gli utili da opere dell‘ingegno, di brevetti industriali, o per incarichi di amministratore di società o enti di finalità medica, ecc.

Non costituiscono imponibile i redditi già soggetti a contribuzione obbligatoria presso i Fondi Speciali gestiti dalla Fondazione ENPAM ivi compreso il reddito Fonte: Epheso corrispondente al contributo minimo relativo alla cosiddetta quota A. La misura del contributo è la seguente :

 12,50% sino all‘importo di E. 70.000,00

 1% sul reddito eccedente tale limite.

Nota: per il contributo soggettivo è previsto dal 1°

gennaio 2015 un aumento graduale dell‘1% all‘anno fino a un massimo del 19,5% (nel 2021). Gli iscritti che contribuiscono ad altre forme di previdenza obbligatoria (compresi i Fondi Speciali E.N.P.A.M), possono essere ammessi alla contribuzione ridotta nella misura del 2% sino ad E. 70.000,00.

I pensionati del Fondo Generale, se percepiscono compensi libero-professionali, sono tenuti a versare

il contributo nella misura del 50% della contribuzione ordinaria (6,25% per il 2013), salva espressa opzione per il pagamento nella misura intera. L‘aliquota dell‘1% rimane invariata.

Per ciò che concerne i requisiti di pensione (il quando) esistono due opzioni distinte. La vecchiaia classica e quella anticipata, o anticipabile, secondo determinati requisiti che scandagliamo di seguito.

Pensione di vecchiaia – il quando

 68 anni di età

 5 anni di contribuzione e iscrizione in caso di costanza

di iscrizione e contribuzione al fondo.

Per il requisito anagrafico è previsto un incremento graduale fino al raggiungimento dei 68 anni a regime nel 2018, come descritto nella tabella.

Eta` anagrafica In vigore fino al

65 anni e 6 mesi 31/12/2013

66 anni 31/12/2014

66 anni e 6 mesi 31/12/2015

67 anni 31/12/2016

67 anni e 6 mesi 31/12/2017

68 anni da 01/01/2018 a regime

Nota: è possibile rinviare il pensionamento sino al raggiungimento del 70° anno di età, ove l‘iscritto si

avvalga della facoltà di proseguire nella contribuzione alla “Quota A“ del Fondo.

Pensione di vecchiaia anticipata – il quando

 59 anni e 6 mesi di età.

 35 anni di effettiva contribuzione al fondo

 30 anni dalla data di laurea

Per il requisito anagrafico è previsto un incremento graduale, come descritto nella tabella seguente:

Eta` anagrafica In vigore fino al:

59 anni e 6 mesi 31/12/2013

60 anni 31/12/2014

60 anni e 6 mesi 31/12/2015

61 anni 31/12/2016

61 anni e 6 mesi 31/12/2017

62 anni da 01/01/2018 a regime

Oppure:

 Qualsiasi età

 42 anni di effettiva contribuzione al fondo

 Cessazione dell‘attività con il S.S.N..

Ai fini dell’anzianità contributiva concorrono sia i periodi riscattati per il conseguimento della laurea e/o specializzazione, sia i contributi versati ad altri fondi Speciali Enpam.

Misura per il calcolo della pensione di vecchiaia sistema retributivo / contributivo indiretto ENPAM

P= (Rp * (Ac12 * q1 + (Ac - Ac12) * q2)) * Ka

Rp – Retribuzione pensionabile calcolata su tutti i redditi imponibili effettivi (tenendo conto delle quote

escluse per quota A). La rivalutazione dei redditi, ai fini del calcolo delle prestazioni, è pari al 100% per i redditi riferiti agli anni dal 1990 al 1997, al 75% di tale indice per gli anni dal 1998 al 2012. Dal 1°gennaio 2013 l’indice ISTAT è pari al 75% per gli iscritti che a tale data hanno compiuto i 50 anni di età ed al 100% per gli iscritti infracinquantenni.

La quota di imponibile eccedente il tetto di 70.000 E. (che dal 2015 sarà equiparata al massimale

contributivo INPS) è computata mediamente al 3,5% dell’effettivo importo.

Ac12 - anni di contribuzione maturati sino al 31/12/2012

Ac - anni di contribuzione maturati alla decorrenza della

q1 - rendimento annuo = 1,75%

q2 - rendimento annuo = 1,25%

Ka - Il sistema di calcolo retributivo qui descritto, in

caso di pensione anticipata o posticipata rispetto all’età di pensione di vecchiaia, viene rimodulato tramite l’applicazione di coefficienti correttivi calcolati in proporzione all’età effettiva al momento di conseguimento della pensione. Questo meccanismo è noto come sistema contributivo indiretto ENPAM. La penalizzazione effettiva è variabile da 0% ad un massimo del 35% 

Conclusioni

Come si evince chiaramente dal grafico sottostante, la quota A di pensione ha un rapporto di tasso di sostituzione atteso proporzionale ai contributi versati. Più assistenziale, con tante prestazioni accessorie per i famigliari, che previdenziale, la quota obbligatoria ha una funzione di basso profilo per la categoria dei medici e per la loro copertura previdenziale. La situazione non migliora certo, in questo caso, aggiungendo la componente di quota B, osservando altresì, se ce ne fosse stato bisogno,

che l’introduzione del computo contributivo ha notevolmente peggiorato la situazione del tasso di sostituzione atteso per le giovani generazioni. Occorre pertanto intavolare una politica di gestione attenta e preventiva della componente previdenziale, al fine di ottenere ed elaborare tassi di sostituzione attesi più consoni e congruenti con lo stile di vita della categoria.


mercoledì 20 novembre 2013

Bonifico bancario: tutti i costi delle principali banche

Ho letto l'articolo sotto riportato su "Soldi web. It" , e ritengo che chi ha scritto, molto probabilmente non ha molto approfondito, oppure ha fatto una "selezione" a monte, spero in buona fede.

IL PREZZO DEL BONIFICO - Al momento di scegliere un conto corrente, il prezzo del bonifico bancario potrebbe essere un importante costo accessorio da valutare. Sopratutto quando si dispongono bonifici tutti i mesi per pagare utenze, affitti ed altri servizi. Per questo motivo, con l’aiuto del comparatore gratuito ed indipendente di SosTariffe.it abbiamo fatto un riassunto con i costi dei bonifici bancari previsti dalle principali banche. A voi, i risultati
CHE BANCA
CheBanca offre all’utenza la possibilità di attivare un conto corrente tradizionale o un conto corrente online. I bonifici online non prevedono costi – questo vale per tutti i conti online e tradizionali – ma se si dispongono presso la filiale della banca, c’è un costo da pagare, di 3 euro. Se invece si è titolare di un conto corrente tradizionale (Conto CheBanca in Filiale), i bonifici sono gratuiti online, presso lo sportello ed anche telefonicamente. Con CheBanca!, inoltre, è possibile approfittare dell’attuale promozione che prevede uno smartphone Nokia Lumia 520 gratis aprendo un conto corrente CheBanca!.
BANCA MEDIOLANUM
Con Banca Mediolanum è possibile attivare diversi conti correnti. Tra quelli più convenienti spicca Conto Corrente Freedom One, un conto con una gran operatività che prevede anche un rendimento del 3% sulle somme depositate ( ndr : oltre i 15.000 )  Solo sul conto Corrente Freedom One, i bonifici bancari, sia online, al telefono e allo sportello, sono gratuiti e questo conto corrente non prevede canone annuo né imposta di bollo.
FINECOBANK
Con il conto corrente Fineco i bonifici sono gratuiti, anche in questo caso tanto online, come allo sportello o telefonicamente. Con questa banca, inoltre, potrai gestire il tuo conto corrente in maniera semplice e completa, grazie all’esclusivo strumento online di gestione conto corrente MoneyMap.
Banca UNICREDIT 
Banca UniCredit prevede un’ampia gamma di conti correnti, che si adattano a tutte le esigenze dei clienti. Tra i più popolari possiamo menzionare il Conto Super Genius, che prevede bonifici online gratuiti. Eseguiti allo sportello invece i bonifici costano 4,50 euro. Il canone con Conto Super Genius è azzerabile, ed è previsto il pagamento dell’imposta di bollo (34,20 euro) a carico del cliente.
BANCO POSTA
Anche BancoPosta propone diversi conti correnti; con quello tradizionale (Conto BancoPosta) il bonifico disposto online costa 1 euro, e quello allo sportello 2,50 euro. Conto BancoPosta prevede un canone annuo di 30,99 euro e l’imposta di bollo a carico del cliente.
INTESA SAN PAOLO
Con il conto corrente Facile di Banca Intesa Sanpaolo i bonifici online costano 1 euro, mentre quelli disposti allo sportello hanno un costo di 3,50 euro. 
Questi sono soltanto alcuni conti correnti delle principali banche in Italia. Per maggiori informazioni riguardo tutti i conti correnti disponibili, vi consigliamo di utilizzare il nostro comparatore gratuito.
Fine articolo riportato.

Lavorando per ALLIANZ BANK trovo giusto inserire le garanzie offerte sul conto :
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giovedì 14 novembre 2013

COME EVADONO GLI ITALIANI

1. Come evadono gli italiani / Conti correnti privati per i movimenti dell'azienda

  Conti correnti personali per movimenti che si riferiscono o dovrebbero essere riferiti a un'azienda. È tra gli schemi di evasione più "gettonati" in Italia, stando alle oltre 5mila segnalazioni del 2012. Lo stratagemma non è nuovo. Ma come funziona? In breve: la società devia su conti correnti di amici e famigliari parte dei ricavi che dovrebbero essere fatturati nel bilancio aziendale. Le imposte a suo carico si "diluiscono" così su uno o più soggetti esterni, eludendo una fetta della tassazione prevista. A proposito di scambi: con circa 1.600 segnalazioni, resta diffuso il "giro" di fondi tra le persone giuridiche e persone fisiche. Cioè tra aziende e persone reali.

2. Come evadono gli italiani / Uso anomalo di carte elettroniche

In crescita l'uso anomalo di carte elettroniche. Il boom, secondo l'analisi dell'Uif, indica una nuova attenzione dei circuiti di illegalità per i mezzi di pagamento alternativi al contante. I servizi finanziari forniti dalle carte di credito, o prepagate, sono apprezzati sia per la possibilità di sforare dal tetto di 999,9 euro sull'uso di "moneta sonante" sia per le carenze di tracciabilità che permettono scambi più fluidi e meno controllati. A maggior ragione perché il collocamento della carte per via telematica rende ancora più ostica l'identificazione degli intestatari. Sempre più diffusi i nominativi titolari di un numero «elevatissimo di carte». Cioè: prestanome a tempo pieno, preziosi per la circolazione del "nero" e del tutto sconosciuti all'erario italiano.

3. Come evadono gli italiani / Operazioni con fondi "rientrati" dallo scudo fiscale

Sono circa 300 le segnalazioni per uso sospetto di somme già coperte dallo scudo fiscale. In particolare, alcuni dei fondi in rientro grazie allo scudo venivano re-investiti con operazioni in conto corrente. Gli importi, in alcuni casi frazionati attraverso più intermediari, risultavano comunque « troppo rilevanti» e incompatibili con la condizione economica dei soggetti segnalati.

4. Come evadono gli italiani / "Sospetti" i flussi di contanti

Contante non è sinonimo di evasione. Ma lo può diventare, soprattutto con somme importanti in ballo. La Uif considera i flussi di cash una spia interessante sul sommerso che si cumula sotto i bilanci aziendali. L'equazione non piace a tutti, tra professionisti e parte della politica. Il Pdl è appena intervenuto nel dibattito sulla Legge di Stabilità chiedendo di alzare la soglia di pagamenti in contante. La proposta, avanzata dal presidente della Commissione ambiente in Senato Giuseppe Marinello, prevede un rialzo del tetto dagli attuali 1000 a circa 5mila euro. Nelle parole dei deputati del centrodestra, ridurre la "vecchia moneta" e incentivare l'uso di carte produrrebbe una riduzione dei consumi. Diverse segnalazioni si sono concentrate anche sull'uso del contante in «contesti di operatività bancaria presumibilmente riconducibili al settore degli

5. Come evadono gli italiani / False fatture per operazioni inesistenti

A modo suo, è un classico: fatture false per operazioni inesistenti. Nel rapporto 2013 non potevano mancare le "fatturazioni" che certificano prestazioni mai eseguite. E' quasi sempre chiaro quando e perché si definisce "falsa" una fattura. Ma in cosa consistono le operazioni che risultano tali solo sui documenti? La casistica è ampia. Da un lato si parla di inesistenza oggettiva quando il contribuente stila una fattura su acquisti mai effettuati. Dall'altro, si registrano i casi di sovrafatturazione e sottofatturazione: ad esempio, l'aumento dell'esborso indicato (supponiamo: da 20 a 100 euro) per accedere a maggiore deduzioni sui costi e/o detrazioni delle imposte. Se poi entrano in gioco enti terzi, funzionali alla sola emissione di documenti fasulli, scatta l'ormai nota frode carosello: società di comodo che si infilano tra un acquirente e un venditori reali, accreditandosi come cedenti del bene e incassando l'Iva applicata al bene.


6. Come evadono gli italiani / Paradisi fiscali

Se le Isole Cayman spiccano nei ranking internazionali dei paesi dove sarebbe "più conveniente migrare", un motivo ci sarà. E non sono solo le tartarughe o le spiagge da sogno di Grand Cayman. Le segnalazioni di società di comodo che trasferiscono sedi e incassi in paradisi fiscali sono cresciute (anche) nel 2012. Il metodo è noto: come spiega la Uif, i fondi vengono cumulati nel paese d'origine, e trasferiti nella più totale "opacità proprietaria, reddituale e finanziaria" in società di comodo che sfruttano segreti bancari o le aliquote più vantaggiose dei paesi d'approdo.





martedì 5 novembre 2013

BTp Italia

Atto quinto: il rendimento annuo garantito fissato al 2,15%. Da oggi il collocamento

«Il Tesoro comunica l'emissione del BTp Italia - indicizzato all'inflazione italiana - con godimento 12 novembre 2013 e scadenza 12 novembre 2017. Il tasso cedolare reale annuo minimo garantito - si legge in una nota - è pari a 2,15%». Il tasso cedolare reale annuo definitivo sarà fissato al termine del periodo di raccolta degli ordini e non potrà essere inferiore al tasso cedolare reale annuo minimo garantito.

Il rendimento annuo minimo garantito fissato prima dell'apertura del collocamento è il più basso rispetto alle altre quattro emissioni di BTp Italia. Alla vigilia dell'ultima offerta il tasso minimo era stato indicato al 2,25%, mentre il più alto era stato toccato nella seconda emissione (3,55%). Il tasso minimo annunciato oggi é comunque in linea con le attese degli analisti che si aspettavano un rendimento di poco superiore al 2 per cento.

L'emissione avrà luogo mediante la raccolta di ordini d'acquisto degli investitori sul Mot attraverso BNP Paribas (Banca Nazionale del Lavoro) e Monte dei Paschi di Siena Capital Services Banca per le Imprese dal 5 all'8 novembre 2013, salvo chiusura anticipata

Si annuncia un'operazione particolarmente positiva per il Tesoro, anche se i quantitativi saranno decisamente più sobri rispetto alle emissioni 'monstre' che lo hanno preceduto. L'operazione cade in un contesto di mercato favorevole, ma il Tesoro, secondo diversi operatori interpellati da Radiocor, non é affatto intenzionato a lasciarsi prendere la mano fino a ritrovarsi con 17 o 20 miliardi di titoli da emettere. Il profilo delle scadenze da qui a quattro anni é già abbastanza pesante per potersi permettere ulteriori aggravamenti.

Ciò malgrado il contesto molto positivo che é maturato in queste ultime settimane sul mercato: la flessione dei rendimenti e il calo dell'inflazione registrato a sorpresa a ottobre (-0,3% mensile, +0,7% tendenziale, minimo dal novembre 2009) consentiranno al ministero dell'Economia di finanziarsi a tassi più bassi rispetto a quelli preventivati qualche settimana fa.

Viste le prenotazioni immesse, sicuramente la prenotazione si concluderà domani oggi.
Considerando che se gli analisti, si attendono una risalita dell'inflazione nei prossimi anni ( già dal 2014), alla luce dell'uscita dalla fase di crisi finanziaria, potrebbe essere una buona scelta puntare su titoli con tasso legato all'inflazione in una fase di ribasso dei tassi fissi. 
Ovviamente bisogna considerare l'indice sintetico di rischio del titolo stesso, non adatto a tutti, e che dovrebbe essere inserito in un portafoglio ben diversificato.