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sabato 29 settembre 2012

Cosa sono le Obbligazioni ?

In finanza con il termine obbligazione (in lingua inglese bond) si indica un titolo di debito emesso da società o enti pubblici che attribuisce al suo possessore il diritto al rimborso del capitale, prestato da chi emette (emittente) alla scadenza, e durante il periodo di utilizzo del prestito, l'emittente, paga un interesse su tale somma.
Un'obbligazione tipica sono ad esempio i titoli di Stato.
Scopo di un'emissione obbligazionaria (o prestito obbligazionario) è il reperimento di liquidità da parte dell'emittente.
Di solito il rimborso del capitale al possessore del titolo di debito da parte dell'emittente avviene alla scadenza al valore nominale e in un'unica soluzione, mentre gli interessi sono liquidati periodicamente (trimestralmente, semestralmente o annualmente). L'interesse corrisposto periodicamente è detto "cedola" perché in passato per riscuoterlo si doveva staccare il tagliando numerato unito al certificato che rappresentava l'obbligazione.
Se l'emittente non paga una cedola (così come se è insolvente nei confronti delle banche o di creditori commerciali), un singolo obbligazionista può presentare istanza di fallimento.


Le conoscenze base sulle Obbligazioni

Le Obbligazioni sono un titolo di credito che rappresenta una parte di debito acceso da una società o da un ente pubblico per finanziarsi. Garantisce all'acquirente il rimborso del capitale più un tasso di interesse.

Le obbligazioni sono emesse allo scopo di reperire, direttamente tra i risparmiatori e a condizioni più vantaggiose rispetto a quelle dei prestiti bancari, capitali da investire. Il vantaggio per la società emittente deriva da tassi di interesse solitamente inferiori rispetto a quelli che sarebbe costretta a pagare rivolgendosi ad un finanziamento bancario di eguale scadenza, mentre l'investitore beneficia di un tasso maggiore rispetto a quello di un investimento in liquidità e ha la possibilità di smobilizzare il proprio investimento sul mercato secondario.

Il detentore di titoli di debito di una società, pur assumendosi il rischio d'impresa a differenza dell'azionista, non partecipa all'attività gestionale dell'emittente, non avendo diritto di voto nelle assemblee. In compenso, tuttavia, la remunerazione del capitale di rischio azionario è subordinata al preventivo pagamento di interessi e rimborsi agli obbligazionisti.

Esistono, tuttavia, delle obbligazioni (obbligazioni convertibili) che possono essere convertite in azioni della società emittente, o di una società appartenente allo stesso gruppo. A seguito della conversione, si cessa di essere obbligazionista diventando azionista ed acquistando, quindi, tutti i diritti relativi.

Obbligazioni subordinate
Rappresentano quei titoli che in caso di inadempienza di pagamento da parte della società emittente verranno rimborsate per ultime.
In pratica sono dei titoli con un rischio più alto rispetto alle obbligazioni ordinarie. Come al solito a maggior rischio si contrappone una maggiore redditività; che in questo caso può essere rappresentata da un tasso di interesse maggiorato o da un rendimento più alto rispetto a delle obbligazioni ordinarie dalla stessa duration.

Cedole = Interessi
La cedola è l'interesse pagato durante la vita del titolo: può avere periodicità trimestrale, semestrale, o annuale. L'interesse può essere fisso (stabilito a priori) o variabile (solitamente indicizzato al Libor o all'Euribor maggiorato di uno spread o ad altri tassi ufficiali e di norma aggiustato semestralmente). Spesso, per incentivare la sottoscrizione, l'emissione avviene sotto la pari. Vuol dire che viene collocato al di sotto del valore nominale (ovverosia del valore che verrà rimborsato a scadenza).
In questo modo il rendimento dell'investimento è maggiore proprio in virtù del prezzo di sottoscrizione (che è quello che si paga per acquistare il titolo): in questo modo aumenta il rendimento.
NB: se si compra un titolo in corso bisogna vedere il prezzo , infatti se è sopra il prezzo di rimborso bisogna vedere il rendimento effettivo, che sarà più basso del tasso del titolo.
Esempio:
Una Obbligazione da 1.000 € al 5%
interessi 50€ per la durata e alla scadenza riprendo 1.000 €;
ma se i 1.000 li pago 1.100, alla scadenza riprenderò sempre 1.000.

I titoli detti "zero coupon", invece, non pagano interessi sotto forma di cedole durante la loro vita ed il rendimento è dato unicamente dalla differenza tra il valore nominale ed il prezzo di sottoscrizione. Molto più raramente le obbligazioni vengono prezzate alla pari (valore di emissione e valore nominale uguali) o sopra la pari (valore nominale minore del prezzo di emissione). Per garantire i sottoscrittori dal rischio di insolvenza dell'emittente, la legge prevede che le obbligazioni non possano essere emesse per un importo superiore al capitale sociale della società emittente, versato ed esistente secondo l'ultimo bilancio approvato; si può derogare a questo principio generale solamente se l'emissione è accompagnata da garanzie reali.


giovedì 27 settembre 2012

Fondo salva Stati

Fondo salva Stati-tecnicamente è nell'acronimo Efsf (European financial stability facilty) è una società di diritto lussemburghese i cui azionisti erano i 17 Paesi appartenenti all'area euro. È stato istituito il 7 giugno 2010 con un compito ben preciso: emettere obbligazioni e altri strumenti del debito (i cosiddetti Efsf-bond) con rating AAA (il massimo livello di affidabilità) per aiutare Stati dell'Eurozona temporaneamente in difficoltà.
Da chi è garantito? Dai singoli bilanci dei Paesi europei che vi hanno aderito che potevano emettere un controvalore di bond fino 255 miliardi di euro (a fronte di una garanzia di 440 miliardi di euro). Per ottenere il massimo rating "AAA" sugli EFSF-bond, assegnato da Moody's, S&P's e Fitch, le garanzie devono equivalere al 120% dei bond che possono essere potenzialmente emessi. Le quote pro-rata sono ripartite in base alla partecipazione dei singoli Stati al capitale della Banca centrale europea.
Il fondo attraverso tre fasi è stato a sua volta aumentato fino agli attuali 3 mila miliardi e aderiscono tutti glibstati dell'area Euro.
Per garantire questo fondo si sono raggiunti accordi con la BEI , la Banca Mondiale, Stati Uniti e la resistenza della Germania (il paese meno indebitato dell'area Euro). Draghi in qualità di presidente della BCE, potrà quindi comprare titoli di stato con una scadenza massima di tre anni, degli Stati virtuosi (con i conti in ordine) e che stanno proseguendo il piano di riduzione dell'indebitamento. Ovviamente questo servirà a far scendere i tassi e quindi a ridurre la massa interessi che lo Stato paga sul suo debito pubblico.
Nella versione attuale gli stati che hanno aderito sono diventati 27, ossia tutta l'area Euro. Anche il RATING è stato rivisto ad AA+ in virtù dell'importo e dell'allargamento del numero degli stati. Ad oggi, i primi stati ad aver usufruito sono Irlanda, Portogallo e Grecia, ma ora sono sotto la lente i ben noti Spagna e Italia.
Si è dovuto ricorrere a questo sistema per evitare l'effetto domino e per evitare l'aumento dei tassi che gli stati devono pagare per finanziare il proprio debito pubblico. Se è pur vero che l'importo dei debiti di Irlanda, Portogallo e Grecia sono irrisori, rispetto ai debiti di Spagna e i nostri, non potevano garantire la stabilità dell'Euro, senza questo fondo e ci avrebbe esposti alla speculazione facendoci pagare ancora di più del dovuto il costo di questa crisi.
Non sorprende nemmeno che sia assente la Gran Bretagna, che ha saggiamente tenuto la sua propria moneta e che si è rifiutata di essere coinvolta nel salvataggio della Grecia e degli altri stati. Quello che sorprende è trovare l’Italia al terzo posto fra i contribuenti al fondo salva stati, con ben 139 miliardi di euro, appena 19 in meno della potentissima Francia.
Ovviamente, questo dimostra come male i politici abbiamo fatto l'unità monetaria. Non hanno considerato il mercato finanziario che invece ha sfruttato e sfrutterà le debolezze del sistema.
Ora l'area Euro deve lavorare per la vera unificazione monetaria e fiscale che determinerebbe la possibilità di emettere dei Bond europei .

sabato 22 settembre 2012

PIL dell' Italia

Fino a pochi giorni fa' tutti i telegiornali aprivano con lo SPREAD, ora sembra invece tramontata la "moda" . La nuova tendenza è il PIL ( prodotto interno lordo). Infatti, il PIL non è altro che il "valore complessivo dei beni e dei servizi prodotti dal paese" o per renderla facile, si potrebbe dire la "ricchezza" prodotta dal paese. In poche parole, questo valore se è positivo, il paese cresce; se è negativo, il paese perde ricchezza. Nei testi di economia, leggiamo che se il segno negativo permane per due trimestri consecutivi, si dice che il paese è in recessione. L'Italia è in recessione. Oggi il PIL Italia tende al -2,4% a dire di Monti. Ma perché il PIL scende?
Si stanno bloccando i consumi.
Per far crescere il paese (standing rewieu), cosa dobbiamo fare ?
Come si può spendere se grazie ad addizionali, IVA, IMU e le accise della benzina, gran parte delle famiglie italiane fanno fatica ad arrivare alla terza settimana ? Infatti, stiamo assistendo all'impoverimento della classe media, zoccolo duro della nostra economia, dove trovavamo le famiglie con doppio stipendio con l'appello di "famiglie borghesi". Dobbiamo considerare che generalmente queste famiglie hanno il mutuo, e ora non hanno più 12 rate, ma per effetto tasse e come se avessero altre 2 o 3 rate. Infatti, non abbiamo ancora pagato la super-rata IMU di dicembre, che potrebbe ridurre drasticamente l'effetto delle "tredicesime" e quindi dare un ulteriore brutto colpo all'economia, a solo beneficio delle casse dello Stato . Come può riprendere a crescere l'economia, se gran parte delle risorse delle famiglie vengono assorbite dalle tasse ?
Soluzione :
Grandi opere o taglio delle tasse.
Grandi opere, lo stato potrebbe aprire grandi cantieri e quindi tutto il terziario ne trarrebbe beneficio. Ma, sappiamo anche che lo Stato non è sempre puntuale nei pagamenti (crea ulteriore indebitamento delle aziende) e molte volte non vengono correttamente spesi, grazie alle tangenti.
Taglio delle tasse, anche perché una parte sappiamo dove va' a finire. Vediamo regione Lazio, ma analoghe situazioni si sono verificate un pò dovunque. Le ricordo per diritto di cronaca certo di ometterne qualcuna ma in buona fede: Lega Nord , Margherita; REGIONI : Puglia, Lombardia, Lazio e Campania oltre a G8, acquisti di case per politici, vacanze in albergo...
Il colmo è che il "NERO" , i soldi evasi al fisco oggi sono bloccati per paura. Quindi il nero crea un doppio danno: mancato pagamento di tasse e toglie ricchezza perché non produce ricchezza al paese. Le soluzioni non producono effetti immediati ma, produrranno gli effetti nel tempo. Chi deve partire: "NOI". Chiedere gli scontrini e fatture a tutti, dolorosa perché alcuni ci ricatteranno con "ma le devo aggiungere l'iva " ma così non si evade solo l'IVA (21%) , si evade anche totalmente l'IRPEF (23% minimo fino ad un max del 45%). Il PIL lo possiamo far crescere solo se noi cambiamo.

giovedì 20 settembre 2012

Il mercato dell'auto

Questo è un periodo di crisi, ma per tutti ?
Perché alcune aziende crescono e altre soffrono molto di più ?
Se consideriamo che la crisi sia uguale per tutti, analizziamo i risultati delle immatricolazioni. Questo è un dato che considera solo le auto vendute e ci dice quale azienda le ha vendute. Quindi vedendo aziende che hanno +20% e altre che segnano un -17% dobbiamo capire il perché.
Facciamo una similitudine con i Fondi/Sicav. Anche lì esiste un indice che li confronta. Questo indice si chiama Benchmark.
Il Benchmark confronta ogni giorno l'andamento del fondo. Se il fondo, rende sempre meno e se questa differenza rimane stabile nel tempo o se dovesse aumentare, il "mercato" evidenzia questo andamento negativo rispetto al Benchmark , e quando la nave affonda, i topi scappano...
I clienti abbandoneranno il fondo e si riducono o si azzerano i versamenti. Quindi ? La SGR ( la società che gestisce il fondo) cambia il suo management .
Ma, stavamo parlando di auto, e quindi se vediamo l'indice delle immatricolazioni, il suo Benchmark, noteremo che alcune aziende scendono, più o meno, ma se qualcuno scende, ci sono aziende che salgono. A questo punto, bisogna analizzare ! Come in un fondo bisogna valutare il management , come viene gestito e i titoli (modelli auto) che hanno nel fondo.
Analogamente in un'azienda devo valutare management , metodo e i "modelli".
Management si divide in scelte aziendali e amministrazione.
Gestione o metodo, sono i mezzi e i modi attuati dall'azienda, dettati dal management per vendere e per produrre.
Modelli, la merce da vendere, sono: scelta dal management.
Se Voi foste a decidere i modelli, e molti di questi modelli fossero agli ultimi posti, cosa fareste? Anche le altre aziende hanno la crisi del mercato e le immatricolazioni scendono del 7% ma, se la mia azienda dovesse scendere del 17% ? Ho due strade stare fermo e subire il mercato o ripartire. Per ripartire dovrò investire, cambiare chi ha disegnato e chi ha scelto gli ultimi modelli. Insomma trovare chi disegni delle macchine "belle" e chi scelga di produrre delle auto "belle". L'Italia ha sempre avuto disegnatori e scuole di designe ai vertici mondiali. Guardiamo la storia, ma anche tutti i marchi che danno lustro all'industria italiana Ferrari, Lamborghini, Ducati, Aprilia e Maserati e l'elenco potrebbe proseguire. Forse sarebbe il caso di fare un'esame attento e applicare in Italia quello che la stessa azienda ha applicato con altre aziende oltremanica con successo. Gli incentivi e le agevolazioni, forse faranno aumentare il divario delle vendite, perché se una cosa è brutta uno non la compra perché c'è lo sconto...

mercoledì 19 settembre 2012

Benzina

Ma c'è correlazione tra aumento del prezzo del "petrolio" e "dollaro" ?
Il "Barile" , 159 litri o 42 galloni, questo conteneva il vecchio barile di legno, con cui le navi trasportavano il whisky. Oggi, invece il barile evoca ...petrolio.
Il prezzo, che sentiamo oscillare ogni giorno, è l'equivalente di quanti dollari servono per comprarne uno solo. Il suo prezzo oscilla dai 90-100 $ (ha toccato il suo massimo di 147,27 $ il giorno 11 luglio 2008).
Analogamente varia il prezzo del cambio euro-dollaro. Se il cambio è 1,30 , vuol dire che con un EURO si ottengo 1 dollaro e 30 centesimi.
In questo periodo il cambio è passato da 1,21 agli attuali 1,30. Un leggero rafforzamento dell'Euro.
Questi due valori, dollaro e petrolio, oscillano e magari una sale e l'altro scende e questo dovrebbe darci una mano...ma nella realtà alla pompa il prezzo è determinato anche dal peso dalle "accise" ossia "tasse". Le accise pesano per il 52% dell'attuale prezzo, su cui paghiamo anche l'Iva. Considerate, che ogni 10 centesimi di aumento del prezzo della benzina, determina 20 milioni di entrate in più, al mese, per lo stato. È ovvio che per lo Stato è una cassa continua...per il contribuente è uno stillicidio. E per l'economia ? In Italia, il trasporto su gomma è circa il 75%, quindi, il caro carburanti determina un rialzo generalizzato dei prezzi, che è ancora più penalizzante per le aziende del sud. Quindi ? Lo stato deve intervenire per ridurre questa differenza, alla lunga determinerebbe un costo che penalizza l'esportazione e la distribuzione nei paesi europei, dove il costo dei carburanti è più basso. Per stare in Europa alla pari, il prezzo deve essere paritario agli altri stati europei.

Settembre 2012

Il 13 settembre il tema trattato è stato "RATING e SPREAD"

Le Banche Italiane

Per capire se sono ancora agonizzanti o in via di guarigione, abbiamo il RATING, che appunto è il termometro di quanto quella banca sia in grado di rimborsare i loro "debiti". Se guardiamo questi dati allegati all'articolo, vediamo che molte sono molto giù

martedì 11 settembre 2012

Consulenza Finanziaria

È un servizio che un promotore deve offrire, ma, alla base c'è la conoscenza totale della situazione finanziaria del Cliente. Infatti, solo avendo un quadro completo della situazione si può allocare il patrimonio al meglio.
Conoscere il Cliente non vuol dire "quanto denaro ha", ma vuol dire conoscere gli obiettivi e il tempo in cui il Cliente li vuole raggiungere. Quanto altro denaro potrebbe essere aggiunto annualmente e quanto rischio-rendimento il Cliente è disposto a sopportare. Solo con la conoscenza di tutti questi dati, il consulente può cominciare a fare il suo lavoro. Quanto investire e su che cosa, condividendo i prodotti e le strategie con il Cliente.
Solo un vero consulente può consigliare, grazie alla Sua professionalità ed esperienza, anche perché oggi l'offerta è enorme.
Il Consulente deve valutare dove investire e con chi. Oggi, non basta individuare il prodotto, ma bisogna analizzare anche il gestore o l'emittente. Le banche si vedono abbassare il proprio RATING (ossia la capacità di rimborso) per cui la BCE con il "fondo salva Banche" procede alla loro ricapitalizzazione, nonostante questo rischio, molti "private" o "banche" offrono Pronti Contro Termine. Il PCT , praticamente è un prestito alle banche. Il Cliente si assume il rischio impresa, credendo di avere un prodotto privo di rischio e sicuro. Se avete un Consulente, guardate il vostro portafoglio. Se ci sono "solo" prodotti della stessa Banca o Società d'investimento ... proverei a farmi la domanda : ma è vera consulenza ?