«Essere Financial Advisor da sempre è stato il mio credo. Condividere con il mio Cliente, la mia disponibilità, la sicurezza, la trasparenza, la solidità e la serietà. Questo si ottiene solo se la cultura finanziaria viene condivisa e vissuta con il mio Cliente. Aiutami ad aiutarti.»

sabato 27 aprile 2013

Agenda del governo

Mi sono svegliato, ero solo un sogno....
Avevo solo immaginato i punti del Governo...
Poi ho pensato che sarebbe bello se avessero il coraggio di farli. Da Italiano spero.
Ve li dico, tanto è un "sogno".
- defiscalizzare le nuove assunzioni;
- riforma elettorale , con taglio dei parlamentari ;
- emolumenti dei parlamentari ridotti drasticamente ( eliminazione di tutte le loro agevolazioni: auto blu, sistemi di assistenza sanitaria, riforma rimborsi finanziamento ai partiti, biglietti aerei . treni e i vitalizi );
- riportare l' IVA al 20% ;
- una tassa che comprenda tutte le accise che paghiamo su luce, gas e rifiuti, ma senza l' IVA ;
- eliminazione dell' IMU sulla prima casa ;
- riforma del Fisco per snellire e far pagare il giusto a tutti ;
- abolizione delle Provincie.
Per iniziare a far respirare gli Italiani e dimostrare all'Europa che l'Italia può e deve essere tra le prime nazioni e togliersi la " maglia nera".
Spero solo che questa classe politica abbia capito che è giunto il momento di una vera svolta e che non sia l'ennesimo film...già visto.


venerdì 19 aprile 2013

SPIEGARE E COMUNICARE LA DIVERSIFICAZIONE

Il mio lavoro è capire dove e come i Clienti devono investire per realizzare i loro obiettivi.
A parte le richieste scontate di alcuni "come guadagnare senza perdere mai ?"
Ma questa é un'altra storia. Molte società si avvalgono di studi universitari anche per valutare la sovrapposizione fra discipline economiche, psicologiche e di management di eccellenza.
Di conseguenza, quelle che sono adottate sono spesso delle strategie miste, dove la diversificazione finanziaria è presentata non in termini assoluti, dichiarando una totale incertezza, ma favorendo alcune soluzioni su altre, considerandole più adatte a quello specifico cliente.
Si adotta cioè un approccio che possiamo chiamare “sartoriale”, recuperando così in parte la nozione intuitiva di un esperto che sa quel che è meglio per ogni tipo di cliente.
Ma è veramente così ?
Non ci può essere un modello, perché ogni Cliente é diverso dall'altro per le Sue esigenze, tempi , aspettative reddito e finalità del risultato ( accumulare o integrare il proprio reddito).
Il consulente esperto deve, in fin dei conti, spiegare al Cliente finale che lui, come tutti gli altri, sa di non sapere e che agisce in modo da ammortizzare tale ignoranza. Ciononostante, questo suo ignorare il futuro è guidato da una preparazione e conoscenza che permetterà al cliente di affrontare questo futuro con molti meno rischi rispetto a scelte fatte di testa sua.
Non è un concetto facile da assimilare. La letteratura mostra che molti consulenti finanziari, pur conoscendo la nozione corretta di diversificazione, si rivolgono ai clienti spiegando loro una strategia semplificata, basata sulla diversificazione ingenua 1/n. Non solo, persino chi insegna finanza nelle università statunitensi non tiene conto della varianza delle singole fette del portafoglio, e della loro correlazione reciproca, ma adotta una diversificazione “semplificata” per costruire il suo portafoglio personale.
Diversificare vuol dire:
- non avere solo obbligazioni ;
- non avere solo titoli di una società ;
- non avere solo una società d'investimento ;
- non avere scadenze di titoli scelte a caso ;
- non comprare un solo titolo o solo di un settore ;
- insomma non investire in quello che "ci danno" ma in quello che serve.
L’adozione di tale strategia conduce a esiti, non così diversi ma tarati sul Cliente.
Nonostante la difficoltà tecnica della nozione di diversificazione, e i connessi problemi di computo, deve instaurare e accrescere il concetto di educazione finanziaria, che può produrre solo effetti positivi sulle scelte di portafoglio.


giovedì 18 aprile 2013

Scenario politico Italiano

...immagini di una riunione dei 10 saggi nominati da Napolitano...


Per la riunione dei 35 saggi ...stanno pensando di dare una piccola ristrutturata

martedì 2 aprile 2013

I 10 saggi, servono ?

In un momento così delicato c'era bisogno di pagare 10 saggi per traghettare l'Italia a nuove elezioni ?
Bisognava avere il coraggio di :
- sbloccare tutti i debiti verso le imprese ( alcuni parlano di 90 miliardi );
- tagliare il numero dei parlamentari;
- tagliare tutto il finanziamento ai partiti ;
- mettere un tetto agli stipendi della casta;
- riforma elettorale;
e se fossero persone degne di stare al governo...soppressione di tutte le provincie.
Ma perché 10 saggi ?
Questo crea ancora piú confusione , mi sembra che per evitare di fare un nome il presidente si sia comportato come "Ponzio Pilato" ...." con 10 nomi accontento tutti ".
I mercati hanno bisogno di stabilità e di certezze....
Se pensate allo sblocco dei debiti verso le imprese, 90 miliardi . Di questi oltre la metà rientrerebbe nelle casse dello Stato ( IVA. 21% un pó di tasse stimate nel 24% , quindi 45 miliardi , una nuova manovra ) e comunque tutte le aziende ridurrebbero la propria esposizione verso le banche ( sui cui pagano gli interessi ) e una liquidità che permetterebbe a tutti di rifiatare. Anche le Banche ne avrebbero benefici perché non dovrebbero erogare "loro" liquidità a queste aziende, insomma sarebbe una boccata d'ossigeno per tutti.