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mercoledì 16 gennaio 2013

Tasse sui prodotti finanziari

Le tasse sui prodotti finanziari introdotti a fine dal 2011 dal governo Monti hanno portato allo Stato oltre 3 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2012. I dati sono del Mef (Ministero Economie e Finanze) e indicano un aumento del 25% del gettito delle imposte sulle transazioni finanziari. In crescita significativa, spiega infatti il Tesoro, l’imposta di bollo che registra un incremento del 106,7%: si tratta di oltre 3 miliardi di euro. L’aumento, spiega il ministero, è dovuto alle modifiche normative apportate con i provvedimenti della seconda metà del 2011 alle tariffe di bollo applicabili su conti correnti, strumenti di pagamento, titoli e prodotti finanziari, nonché all’anticipo del versamento dell’acconto sull’imposta di bollo.

Sul risultato incide positivamente, inoltre, il versamento del 16 luglio del “bollo speciale per le attività finanziarie scudate”. Le entrate tributarie derivanti dall’attività di accertamento e controllo risultano pari a 6.433 milioni (+9,3%, pari a +545 milioni). Complessivamente, nel periodo gennaio-novembre 2012 le entrate tributarie erariali, secondo i dati del Mef, si sono attestate a 378,19 miliardi, facendo registrare una crescita del 3,8% (+13,7 miliardi) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tra le altre imposte dirette si registra un significativo incremento dell’imposta sostitutiva su ritenute, interessi e altri redditi di capitale (+55,1%, pari a +3.098 milioni. In flessione il gettito IVA (-1,8%, pari a -1.818 milioni).

Ma non è finita: con la nuova imposta di bollo ( 0,10% su tutti gli investimenti nel 2012 , che salirà allo 0,15% nel 2013 ) che salendo all1,5 per mille, lo Stato punta a circa 1.900 miliardi di euro di ricchezza finanziaria privata sui 3.000 miliardi che costituiscono il risparmio complessivo degli italiani. La nuova tassazione porterà quest'anno, secondo recenti stime della Banca d'Italia, intorno ai 4,7 miliardi di euro nelle casse dello Stato.

Secondo la circolare dell'Agenzia delle Entrate, si salvano dalla nuova mini patrimoniale solo i conti correnti di base, ossia il conto che la legge riserva a chi ha un reddito inferiore ai 7.500 euro (come da dichiarazione Isee) e i possessori di conto sotto la soglia dei 5.000 euro di giacenza. Superata tale soglia, l'imposta consisterà in 34,2 euro per le persone fisiche e circa il doppio per quelle giuridiche.

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