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venerdì 7 giugno 2013

Mercato obbligazionario: nuova crisi ?

Nel mese di maggio gli indici delle obbligazioni emergenti in valuta locale hanno perso il 6,3% (indice GBI-EM GD).
Nel corso del mese di maggio sia le obbligazioni che le valute hanno perso valore.
Variazioni brusche come questa c'è ne sono già state diverse negli ultimi 5 anni. Senza andare indietro al periodo eccezionalmente negativo del 2008/2009 post-Lehman, nel mese di settembre 2011 ci fu un -9,8% che venne completamente recuperato nel giro di pochi mesi. 
Nel mese di maggio 2012 ci fu un -7,3% e in questo caso il recupero fu rapidissimo. In entrambi i casi la ragione della debolezza venne addebitata alla crisi dell'Euro zona.
Questa volta la motivazione delle vendite arriva dagli Stati Uniti ed e legata ai timori che la Federal Reserve sia prossima a ridurre l'attività di quantitative easing (alleggerimento quantitativo ). In realtà già a inizio anno c'erano state avvisaglie di debolezza sul fronte tassi nel momento in cui si era visto un aumento dei rendimenti nella parte lunga della curva americana a seguito dei dati macro-economici in netta ripresa.
Il debito emergente in Dollari nel mese di maggio ha subito un calo del 3,5%. Anche per questa classe ci sono stati nel recente passato mesi di forti fluttuazioni negative: settembre 2011 con un -4.6% rapidamente recuperato, maggio 2012 con un -2,3% che venne poi annullato in pochi giorni.
A giudicare dai flussi e dal comportamento del mercato, viene da pensare che il debito emergente paghi ancora qualche difetto di gioventù in gran parte da addebitare ad una minore confidenza degli investitori nelle economie emergenti rispetto ad altre. Infatti, alla prima avvisaglia di cambiamento, e quella che viene venduta per prima e in misura più massiccia. Il sospetto verrebbe confermato dai flussi che nel mese di maggio sono stati copiosi in vendita nella zona euro come presso gli altri asset managers. L'idea di alcuni 
gestori e che, contrariamente alle ipotesi di un rialzo dei tassi sulla parte lunga delle curve emergenti, in realtà in molte economie emergenti (Cina in testa) non ci sia una marcata accelerazione e quindi si cresca sui livelli non certo da grande espansione di fine 2012
inizio 2013. Se questa aspettativa fosse confermata dai dati , dovremmo vedere una permanenza delle misure monetarie espansive in molti paesi emergenti anche per i mesi a venire.
Ciononostante, viste le incertezze della classe, molti team di gestione hanno comunque apportato dei cambiamenti ai portafogli nell'ottica di essere più pesati su quelle obbligazioni e quelle valute più difensive. I cambiamenti maggiori hanno riguardato soprattutto l'esposizione valutaria e meno quella sui tassi. Nello specifico i fondi in valuta locale
( Emerging Local Currency Debt  ) hanno ulteriormente aumentato il sotto-peso
al Rublo russo e al Fiorino ungherese. Al contempo si e tornati ad essere più esposti a valute più difensive come il Dollaro di Singapore e il Rand sudafricano.
Sul fronte tassi, alcuni gestori hanno deciso di mantenere un leggero overweight di
duration (pari a 0,4anni) più visibile su mercati come quello brasiliano, russo e messicano. Alcuningestori non escludono che arrivino tagli ai tassi in diversi paesi emergenti a partire dai prossimi mesi.
Diverso il discorso sul debito emergente in dollari. Nonostante nelle prossime settimane dovrebbe permanere la pressione sulla curva tassi puntando sul possibile scenario, in cui i rendimenti tornino a stabilizzarsi nei prossimi mesi senza più ulteriori pressioni.
Morale: l'investimento nelle obbligazioni dei paesi emergenti comporta un livello di volatilità superiore a molte classi del reddito fisso e correzioni come questa di tanto in tanto ce lo ricordano. Ciononostante, oggi le ragioni per avere un'esposizione a questi mercati rimangono molto valide anzi forse ancora più valide rispetto a 5 anni fa quando  si vedeva l'opportunitá di cogliere opportunitá d'investimento nelle obbligazioni governative di molti paesi sviluppati,  sono diventate molto meno attraenti.
Per chi guarda ad un orizzonte a 3/5 anni correzioni come questa dovrebbero rappresentare un occasione per aumentare l'esposizione a questo "mattoncino" a spese di altri "mattoncini" nel mondo del reddito fisso che invece, sullo stesso orizzonte temporale, hanno molto meno potenziale.


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