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giovedì 14 novembre 2013

COME EVADONO GLI ITALIANI

1. Come evadono gli italiani / Conti correnti privati per i movimenti dell'azienda

  Conti correnti personali per movimenti che si riferiscono o dovrebbero essere riferiti a un'azienda. È tra gli schemi di evasione più "gettonati" in Italia, stando alle oltre 5mila segnalazioni del 2012. Lo stratagemma non è nuovo. Ma come funziona? In breve: la società devia su conti correnti di amici e famigliari parte dei ricavi che dovrebbero essere fatturati nel bilancio aziendale. Le imposte a suo carico si "diluiscono" così su uno o più soggetti esterni, eludendo una fetta della tassazione prevista. A proposito di scambi: con circa 1.600 segnalazioni, resta diffuso il "giro" di fondi tra le persone giuridiche e persone fisiche. Cioè tra aziende e persone reali.

2. Come evadono gli italiani / Uso anomalo di carte elettroniche

In crescita l'uso anomalo di carte elettroniche. Il boom, secondo l'analisi dell'Uif, indica una nuova attenzione dei circuiti di illegalità per i mezzi di pagamento alternativi al contante. I servizi finanziari forniti dalle carte di credito, o prepagate, sono apprezzati sia per la possibilità di sforare dal tetto di 999,9 euro sull'uso di "moneta sonante" sia per le carenze di tracciabilità che permettono scambi più fluidi e meno controllati. A maggior ragione perché il collocamento della carte per via telematica rende ancora più ostica l'identificazione degli intestatari. Sempre più diffusi i nominativi titolari di un numero «elevatissimo di carte». Cioè: prestanome a tempo pieno, preziosi per la circolazione del "nero" e del tutto sconosciuti all'erario italiano.

3. Come evadono gli italiani / Operazioni con fondi "rientrati" dallo scudo fiscale

Sono circa 300 le segnalazioni per uso sospetto di somme già coperte dallo scudo fiscale. In particolare, alcuni dei fondi in rientro grazie allo scudo venivano re-investiti con operazioni in conto corrente. Gli importi, in alcuni casi frazionati attraverso più intermediari, risultavano comunque « troppo rilevanti» e incompatibili con la condizione economica dei soggetti segnalati.

4. Come evadono gli italiani / "Sospetti" i flussi di contanti

Contante non è sinonimo di evasione. Ma lo può diventare, soprattutto con somme importanti in ballo. La Uif considera i flussi di cash una spia interessante sul sommerso che si cumula sotto i bilanci aziendali. L'equazione non piace a tutti, tra professionisti e parte della politica. Il Pdl è appena intervenuto nel dibattito sulla Legge di Stabilità chiedendo di alzare la soglia di pagamenti in contante. La proposta, avanzata dal presidente della Commissione ambiente in Senato Giuseppe Marinello, prevede un rialzo del tetto dagli attuali 1000 a circa 5mila euro. Nelle parole dei deputati del centrodestra, ridurre la "vecchia moneta" e incentivare l'uso di carte produrrebbe una riduzione dei consumi. Diverse segnalazioni si sono concentrate anche sull'uso del contante in «contesti di operatività bancaria presumibilmente riconducibili al settore degli

5. Come evadono gli italiani / False fatture per operazioni inesistenti

A modo suo, è un classico: fatture false per operazioni inesistenti. Nel rapporto 2013 non potevano mancare le "fatturazioni" che certificano prestazioni mai eseguite. E' quasi sempre chiaro quando e perché si definisce "falsa" una fattura. Ma in cosa consistono le operazioni che risultano tali solo sui documenti? La casistica è ampia. Da un lato si parla di inesistenza oggettiva quando il contribuente stila una fattura su acquisti mai effettuati. Dall'altro, si registrano i casi di sovrafatturazione e sottofatturazione: ad esempio, l'aumento dell'esborso indicato (supponiamo: da 20 a 100 euro) per accedere a maggiore deduzioni sui costi e/o detrazioni delle imposte. Se poi entrano in gioco enti terzi, funzionali alla sola emissione di documenti fasulli, scatta l'ormai nota frode carosello: società di comodo che si infilano tra un acquirente e un venditori reali, accreditandosi come cedenti del bene e incassando l'Iva applicata al bene.


6. Come evadono gli italiani / Paradisi fiscali

Se le Isole Cayman spiccano nei ranking internazionali dei paesi dove sarebbe "più conveniente migrare", un motivo ci sarà. E non sono solo le tartarughe o le spiagge da sogno di Grand Cayman. Le segnalazioni di società di comodo che trasferiscono sedi e incassi in paradisi fiscali sono cresciute (anche) nel 2012. Il metodo è noto: come spiega la Uif, i fondi vengono cumulati nel paese d'origine, e trasferiti nella più totale "opacità proprietaria, reddituale e finanziaria" in società di comodo che sfruttano segreti bancari o le aliquote più vantaggiose dei paesi d'approdo.





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