Questa settimana i mercati sembrano aver accettato le instabilità politiche e le negligenze di alcuni dirigenti come nuove componenti dell'equilibrio macroeconomico mondiale.
In effetti, malgrado l'abbattimento di una parte della spesa pubblica americana, lo stallo politico italiano e un nuovo salvataggio finanziario Europeo (Cipro), il Down Jones ha raggiunto il suo massimo storico in chiusura. Inoltre, le ultime cifre sull'occupazione negli Stati Uniti confermano la compattezza della ripresa.
Sulla scia dei mercati americani , i mercati europei si sono ripresi, grazie all'aiuto delle buone pubblicazioni sulle società.
Il prezzo dell'oro non è più stato in grado di superare la soglia di 1600$, con un cambio €/$ che si è ormai stabilizzato intorno all'1,30; ciò può essere visto come un segno di ritrovata fiducia da parte degli investitori, che si è rivelata più matura del previsto.
Le tendenze dei mercati saranno segnate da turbolenze fino a quest'estate, ma i mercati azionari hanno già assorbito due grandi avvenimenti negativi (la delusione elettorale italiana e le restrizioni di bilancio negli Stati Uniti).
giovedì 14 marzo 2013
Considerazioni sui mercati di Marzo
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